Sezione di Olgiate Comasco

La nostra storia

I giuvinott

Si dice che i veri “grandi” siano quelli che danno senza prendere…

Ciò si è rivelato il leit motiv della vita degli uomini di cui stiamo per parlare e che hanno capito il vero senso della solidarietà umana e cristiana.
Colonna storica e primo presidente dell’Avis Olgiate, Galdino Livio, classe 1892, nel momento di fondare l’Avis aveva già superato l’eta in cui tutti pensano, ed anche allora pensavano, ad andare in pensione. “Lui invece – ricorda Giacinto Molteni – si sentiva giovane con quel suo “giuvinott” con cui si rivolgeva a tutti gli amici del primo gruppo avisino, sebbene alcuni, come gli scomparsi Sandro Bernaschina e Pietro Plaggi, oltre al sempre in gamba Pierino Molteni, avessero appena una decina d’anni meno di lui”. Galdino Livio dal 1962 dedicò gran parte della sua esistenza all’associazione nella quale intravedeva una possibilità di rinnovamento per tutta la comunità olgiatese. Di statura piccola e con due occhi arguti, fu animatore instancabile, organizzatore attento, schietto, serio, particolarmente vicino alle nuove generazioni e, talvolta, anche un po’ polemico. Amava l’Avis e i donatori proprio come un buon padre di famiglia, poco incline ai troppi complimenti. Per lui incontrare i donatori era una festa e loro ricambiavano il suo affetto con una unanime stima e riconoscenza. Non amava i titoli ed i posti in prima fila. “Poche idee ma attuabili”, diceva. E gli olgiatesi vedevano in lui non solo il presidente ma soprattutto il padre della numerosa famiglia avisina olgiatese.

Socio fondatore insieme a Livio, Sergio Mondo che, in qualità di Vice Sindaco dell’Amministrazione Comunale e responsabile della Pro Loco al momento della fondazione dell’Avis ad Olgiate, favorì in tutti i modi la sua nascita e, pur occupato da molti impegni di carattere civico, sociale e culturale, rimase sempre donatore in tutto e per tutti. Del maestro Mondo vanno ricordate il grande spirito d’altruismo verso la sofferenza e l’estrema dedizione al nostro gruppo.
E come dimenticare Luigi Gabaglio , “ul Luis” Il giorno della fondazione dell’Avis Olgiate, giovanissimo, ne aveva portato la bandiera al battesimo. Era l’avisino nato, colui che si dona per vocazione. La sua travolgente simpatia gli aveva permesso di stringere molte amicizie e lo si poteva trovare sempre in sede dopo il lavoro, con l’immancabile mozzicone di matita. Non essendosi sposato aveva trovato nell’Avis la sua grande famiglia…
Presidente per ben diciassette anni, Amos Livio si fece promotore di un’energica attività, entusiasta e densa di tante idee e progetti. Avisino fin dai primi giorni di vita del nostro gruppo, ha gestito i molteplici cambiamenti legati all’aumento del numero dei donatori e al diverso modo di intendere il volontariato e l’impegno sociale, coinvolgendo molti giovani nella vita associativa a fianco del “nucleo storico” degli amici e collaboratori da sempre presenti. Seppe essere presidente per poter fare molto di più e non per apparire. Era un olgiatese fedele alla sua terra e amante delle tradizioni che voleva conoscere, conservare e tramandare.
E poi…”il” Cristino, ovvero Cristino Amati, un viso buono incorniciato da una folta barba bianca, che sapeva trasmettere calore umano. Vice- presidente per oltre quindici anni fu sempre disponibile a dare tutto se stesso, tempo, fatica senza lesinare troppo. L’immagine più viva di lui è quella di un uomo mite, giudice ai vecchi Giochi Interavisini, infaticabile animatore di tante sagre in Pineta con Amos, aperto alle più svariate iniziative.
Questi sono i veri protagonisti della vita, coloro che senza troppe parole ma con umiltà, pazienza, volontà e altruismo hanno saputo mostrare all’intera comunità olgiatese il perno su cui si regge il nostro mondo quotidiano: l’amore disinteressato per gli altri.